mé·sci·te pl. f. di méscita [der. di mescere], tosc. – 1. a. L’azione del mescere, cioè del versare nei bicchieri, nelle tazze: la m. del vino, dei liquori; banco di m., nei bar, nelle osterie, ecc. b. Con sign. concr., la quantità di liquido, spec. vino, versato: una m. abbondante, scarsa; con uso assol., il contenuto di un bicchiere, bevuto al banco di un locale pubblico: ci dà due m. di vin santo? 2. Dalla scritta che viene posta come insegna (m. di vino, m. di liquori, e anticam. m. di caffè o, anche, di minestra), la parola è passata a designare la bottega stessa, e in partic., a Firenze e in qualche altra città toscana, il locale dove si beve vino in piedi al banco (e in tal caso il gestore lo mesce all’avventore versandolo dal fiasco), o anche al tavolino. Più genericam., sinon. tosc. di osteria e talvolta anche di bar.
mé·sci·te (plural noun, feminine) [from mescere, Tuscan] – 1. a. The act of pouring into glasses, cups. b. In a concrete sense, the quantity of liquid, especially wine, poured: a generous, scanty pour; by extension, the contents of a glass, consumed at the counter of a public place: “Could we have two méscite of Vin Santo?” 2. Originating from the signage used as a mark (méscite of wine, méscite of spirits, and formerly méscite of coffee or even soup), the word has evolved to designate the shop itself, particularly in Florence and some other Tuscan cities, as the place where wine is consumed standing at the counter (and in such a case, the proprietor pours it for the customer from the flask), or even at a small table. More broadly, a Tuscan synonym for an osteria and sometimes even a bar.